mercoledì 14 luglio 2010

Ma la Meditazione è una cosa da tipi strani?

Come sempre comincio parlandovi di me. Non per il mio solito egocentrismo, ma solo perché mi piace parlare di cose che ho sperimentato, così sono certa di dirvi cose vere e concrete.


Sono una che ha sempre guardato avanti, che ha sempre corso e in qualche caso bruciato le tappe. Una che si metteva in mente qualche cosa, ci si attaccava coi denti come uno squalo e non mollava fino a quando non aveva divorato l'obiettivo. Una con tutte le sue belle idee bullonate in testa, suddivise in una serie di step da raggiungere.

Una lunga ed estenuante corsa insomma. Ci ha pensato poi la vita stessa, con un paio di mazzate bene assestate, a fermarmi. O meglio, farmi rallentare. O meglio, a costringermi a valutare un modo diverso di pormi. A chiedermi “Ma perché tutto questo correre e questa fatica? Dove sei arrivata? Non sei stanca?"

Non è meglio cominciare a vivere adesso?

Avevo già da anni, nella soffitta del mio cervello, ricordi di qualcosa che abbinavo alla lentezza, alla concentrazione e parimenti, anche se non mi era chiaro come, alla qualità della vita.

Ricordi di un vecchissimo libro di yoga appartenuto a mio padre che girava per casa già da un pezzo quando io ero piccola piccola -ho iniziato a leggere montagne di libri molto, molto presto.

Forse proprio perché ero piccola quel libro ha gettato un seme che è poi germogliato negli anni, trasformandosi nello studio e nella pratica dello yoga, e più recentemente nella scoperta della meditazione.

Non posso fare qui un trattato sulla meditazione. Non basterebbe tutto lo spazio del Web per parlarne a dovere, perché tanti sono i meditanti, tante sono le esperienze. Tante le filosofie e tanti i modi. Ma tutti ruotano semplicemente intorno a un comune centro: calmare la mente, e fermare il tempo.

Cosa fa sostanzialmente colui che medita?

Siede in posizione rilassata, ma non sdraiata, perché il meditante non dorme: al contrario, è desto fino al profondo del proprio essere.

Porta la propria attenzione al corpo ed al respiro, oppure a una frase che ripete, un mantra: rilassa in un rilassamento vigile ogni muscolo contratto, e ascolta la respirazione senza forzarne il ritmo, nel suo andare-fare pausa-ritornare.

E, questo è il nocciolo della questione, porta costantemente la mente al presente. Se la mente corre, scappa e divaga, con tenacia e tenerezza ancora e ancora la riporta al presente. Liberandola così dalla schiavitù del passato coi suoi ricordi penosi e del futuro che non sarà quasi mai come lo abbiamo immaginato.

Il presente, solo questo abbiamo ed è così che la meditazione rivoluziona la nostra vita.

Stare qui ed ora è il regalo più grande che possiamo fare a noi stessi e ai nostri cari; perché se riusciamo a stare qui e ora, saremo pronti a dare il massimo anche a loro (ed ecco come la meditazione può aiutare le mamme... soprattutto le mamme superstressate da doppi e tripli lavori, tipo me e te per intenderci)

Così, per farla breve, ho iniziato a meditare con costanza, ogni giorno. Ho comprato dei libri, ho fatto qualche corso, sono stata anche in un posto meraviglioso perso tra le colline umbre dove solo guardare il sole sorgere diventava meditazione, se non preghiera.

Non sono altrettanto costante in questo periodo, lavoro a tempo pieno, faccio la mamma, seguo il blog, ristrutturiamo casa districandoci tra una serie di difficoltà che sembrano un videogame con continui upgrade! Resterebbe la notte ma se voglio dormire almeno sei ore non posso anticipare ulteriormente la sveglia.

Però ogni volta che nel corso della giornata la sorte mi regala un attimo di quiete, cerco di pensare al mio respiro e di tornare qui e ora. So che solo così sto davvero bene, dando il giusto posto ad ogni cosa, a me stessa per prima. Piccola piccola in un universo infinito, grande come il cuore che scopro di avere quando mi fermo ad ascoltarlo. Sono una tipa strana? Non lo so. Io credo che insegnerei meditazione nelle scuole, ai ragazzi. Credo che in qualche parte del mondo si faccia, se riesco a ricordarmi dove tornerò a parlarvene. Intanto, se ho solleticato la vostra curiosità, potreste magari cominciare con un paio di librini semplici semplici, quelli che sono capitati in mano a me per esempio (n.b. non faccio pubblicità a nessuno, andateveli a prendere in biblioteca :-) 

Vi si spalancherà un mondo, una miriade di sentieri tra i quali io prediligo quello della tradizione buddhista, ma ognuno scelga quello che sente più vicino.

Meditate gente, meditate...



1 commento:

  1. Ciao Blanche,
    anche io pratico la meditazione ed in particolare seguo la linea tibetana del grande veicolo.
    Sei brava se riesci ogni giorno a ritagliarti un momento per meditare....io invece pur essendo costante su molte cose della mia vita, non sempre medito. Però non mi dimentico...Tra i vari benefici che mi ha procurato nel tempo questa pratica, 2 mi sono particolarmente cari: 1° l'arresto del pensiero discorsivo e quindi l'ottenimento di una mente più ferma.
    2° l'attenuazione dell'attaccamento alle cose, che siano materiali oppure sentimentali e quindi una visione più distaccata della sofferenza. Ciao e...a presto :)

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