martedì 5 ottobre 2010

Possediamo solo il nostro tempo

E' il sogno di tutti: una vita di qualità, una vita ricca di contenuto e di valore. Una vita che anche nelle azioni di ogni giorno rispecchi ciò in cui crediamo, le nostre scelte, le cose che ci piacciono,
le cose che per noi sono importanti.
Come si ottiene una vita così? Da dove si comincia?
Ci sono insegnamenti che attraversano in modo trasversale tutte le culture, da Oriente ad Occidente; che ritroviamo nella saggezza contadina dei nostri nonni come nei testi spirituali tibetani o indiani, o nella poesia.
Ecco un pezzo che so a memoria, lo credevo di Nazim Hikmet e invece è di Kalidasa, drammaturgo indiano:
Guarda a questo giorno!
In esso è la vita, la vera vita della vita.
Nel suo breve corso
è riposta tutta la verità e la realtà del tuo esistere:
la felicità del crescere
la gloria dell'azione
lo splendore della bellezza.
Poiché ieri non è che un sogno
e domani una visione;
ma l'oggi ben vissuto rende
ogni ieri un sogno di felicità
ogni domani una visione di speranza.
Guarda bene dunque a questo giorno:
tale è il saluto dell'alba.
Guardare bene a questo giorno. Ricordare che il passato è andato, finito, kaputt, e per quanto ci angosciamo o ci dispiaciamo sono solo energie sprecate, perché non possiamo più cambiarlo
Ricordare che il futuro non esiste ancora; che non lo possiamo controllare del tutto, e che il poco futuro che possiamo controllare mette radici nel presente.
Ecco che allora emerge come un gioiello brillante l'importanza di Oggi, che è tutto ciò che possediamo.
Non ci rendiamo mai sufficientemente conto di quanto sia importante vivere bene ogni singolo giorno; e di come, per vivere bene ogni singolo giorno, sia importante vivere bene ogni singolo minuto.
Non possiamo permetterci di sprecare qualcosa di così prezioso come il nostro tempo, che nessuno ci restituisce. Il nostro tempo coincide con la nostra vita;
se avremo impiegato bene il nostro tempo, la nostra vita tutta intera sarà stata ben vissuta.

Allora, come fare concretamente? Se già non lo facciamo, da dove possiamo cominciare a gestire bene il nostro tempo?
Per vivere bene il tuo tempo, devi sapere come destinarlo. Per sapere come destinarlo, devi sapere cosa è importante per te. Per sapere cosa è importante per te, devi essere consapevole. Perciò il concetto fondamentale è: coltiva la tua consapevolezza. Ecco tre semplici passi, da eseguire con metodo uno dopo l'altro, per migliorare la qualità del tuo tempo e, come diretta conseguenza, la qualità della tua vita.

1) Impara a fermarti.
Trova del tempo per te in ogni giornata, anche solo 10 minuti. Potrebbero essere i 10 minuti più preziosi di tutta la tua giornata. Trova del tempo per te nell'arco della settimana: un'ora o due al sabato, una sera, in pausa pranzo.
Sembra una banalità, ma per noi donne è incredibilmente difficile. Abbiamo almeno tre grandi nemici da sconfiggere, prima di poterci permettere di prendere del tempo per noi: si chiamano senso di colpa, difficoltà a lasciare il nostro ruolo, doppio lavoro.
Il senso di colpa tende a colpire soprattutto le madri di figli piccoli, e soprattutto le madri lavoratrici. Come possiamo, noi mostri che ci siamo “permesse” di lasciare nostro figlio al nido, pretendere anche di avere del tempo per noi? Quel tempo dovrebbe essere di nostro figlio!
Vogliamo essere la mamma E la lavoratrice Perfetta; siamo bravissime, per varie ragioni, a costringere noi stesse a lottare per raggiungere livelli di perfezione inarrivabili anche per Wonder Woman. Non è qui la sede per scavare nei motivi di questa tortura che ci auto-infliggiamo. Sta di fatto che, fatta eccezione per poche fortunate dotate di rara consapevolezza, noi donne ci sentiamo sempre costrette a dimostrare qualcosa. E a giustificarci se osiamo reclamare qualche minuto per noi stesse.

Raggiungere la coscienza dei nostri limiti e l'accettazione di noi stesse -impresa complessa per qualunque essere umano- diventa particolarmente difficile per chi è chiamata ad essere all'altezza di due o tre o quattro ruoli importanti, contemporaneamente. E guarda caso andando avanti con l'età i ruoli si moltipicano: a 20 anni sei Studentessa, a 30 Lavoratrice, poi arrivano la Moglie, la Mamma, e a 40 potresti essere anche Matrigna, Ex Moglie, Nuova Fidanzata eccetera, eccetera.
I ruoli multipli, anche quando sono scelti ed accettati con gioia, sono difficili da reggere. La stanchezza di una madre lavoratrice a fine giornata non è psicologica, è reale e devastante; le cose da fare per forza, perché se non le fai tu non le fa nessuno, sono oggettivamente tante. Troppe.
(continua)

Image: healingdream / FreeDigitalPhotos.net

Nessun commento:

Posta un commento

Se lo desideri puoi lasciare qui il tuo commento. Non sono graditi, e non saranno approvati dal moderatore, toni gratuitamente polemici e volgarità.

Cerca nel blog