mercoledì 13 ottobre 2010

Come una lama nel cuore

Sono una persona felice. Ho un solo problema, quello di avere tantissime cose interessanti da fare rispetto alle misere 24 ore di cui è fatta una giornata.
Eppure ci sono momenti, istanti, in cui tacciono tutte le voci se non una, quella del desiderio sordo che a momenti, a tratti, ammutolisce tutto e tutti. Sono solo momenti brevi, ma totali.
Sono i momenti in cui il desiderio del secondo figlio splende al calor bianco e mi acceca. I momenti in cui rivorrei i figli che ho perduto, tutti. Quella voglia cieca di dare la vita come la vita che si ripete sempre, senza consapevolezza.
Sono una donna fortunata e felice ma questo desiderio doloroso mi ottunde, di tanto in tanto, e mi lascia senza fiato. E senza spiegazioni plausibili. Incapace di darmi pace, incredula e ingrata.

3 commenti:

  1. "Si sentiva di un umore particolare che difficilmente aveva provato, era una sorta di tranquilla euforia a cui si abbandonava piacevolmente: tutte le sue sensazioni ne erano impregnate e la sua decisione di voler essere madre era ormai costantemente presente"
    E' un brano del romanzo "non è stato per caso" che ho scritto per raccontare la scelta della maternità di una donna disabile.

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  2. volevo un figlio quando ero sdraiato in un letto di ospedale e non sapevo chi sarei diventato. Sognavo di raccontargli che la vita è bella e merita di essere vissuta. Non sapevo se sarei un giorno riuscito a ritornare a vivere e ho combattuto per farlo. La mia vita è felice ora;ho a fianco la donna + bella del mondo(che a luglio è diventata mia moglie),vivo una vita piena di siddisfazioni ma ho ancora voglia,la stessa voglia di quando ero in un letto,di insegnare a mio figlio quelle cose che hoimparato quando le ho perse

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