martedì 10 agosto 2010

Via dal Nido

L'ultimo venerdì di luglio è stato l'ultimo giorno di asilo nido per il Cucciolo.


L'ho accompagnato come ogni mattina: gli stessi gesti da due anni a questa parte. Controllare che nello zainetto ci sia tutto, il cambio e dei giochini, perché poi va a prenderlo la nonna. Quella santa donna può aver bisogno di generi di conforto per sopravvivere allo Tsunami-baby fino a quando io o Mr. Wonder riusciamo ad andare a recuperarlo.

Scendere in garage carica come un somaro, anzi come Hi-Ho per restare in tema, ma con una mano rigorosamente libera per poter prendere la sua manina. Salire in macchina ed allacciarlo e concludere l'operazione con un bacio sulle guanciotte.

Parcheggiare, e lui già scalpita perché i suoi amichetti sono fuori a giocare in giardino, li ha visti e non si tiene più. “Mamma vojo cenne! MAMMA VOJO CENNE!” urla il mio Lidér Maximo.

Entriamo e lui si arrampica sulla casetta di legno seguito da un paio di discoli come lui.

Io abbraccio in silenzio la sua educatrice, sperando di riuscire ad evitare le lacrime... Niente da fare, eccole là.

La maestra (si, la chiamo ancora maestra, all'antica, mi piace e sa di dolce) mi allunga una cartellina azzurra piena di disegni -”disegni” è una parola grossa- e ritagli; davanti c'è il nome del Cucciolo. Poi un pacchetto azzurro con il Tigro davanti
-e non è un caso: il Cucciolo si è portato un Tigro -e qualche volta 2- avanti e indietro tra casa e nido per almeno 18 mesi se non di più!. Dentro c'è la foto di Diploma del Cucciolo e dei suoi amici, col tocco nero e il sorriso birichino stampato in faccia. Infine mi dà una chiavetta USB che aprirò poi alla sera, e scoprirò contenere un centinaio di foto: dal primo giorno di nido fino alla settimana scorsa.

Intanto io ho rinunciato a nascondere pateticamente gli occhi bagnati. Saluto, ringrazio un'ultima volta -e le parole sono decisamente insufficienti per la gratitudine che provo e che mi travolge. Non solo per le maestre. Per la vita, che mi ha regalato un'esperienza così: veder crescere un cucciolo, il mio cucciolo.

Mi rivedo seduta per terra i primi giorni, quelli dell'inserimento, con in braccio un frugolo che non si reggeva in piedi. Ora quel pacchetto di ciccia e sorrisi è un piccolo uomo che ha le sue amicizie, le sue abitudini, riti e conoscenze che io nemmeno conosco tutte. Tante persone lo chiamano per nome, lo salutano, e io non so neanche chi siano; già comincia ad entrare in un mondo suo che non sarà più il mio.

Guardo le mura che lo hanno visto crescere e che lo hanno custodito per me mentre io lavoravo. Ci sono pochi bimbi perché è fine luglio e quei pochi sono fuori in giardino. Le stanze, la grande sala comune con i giochi, i materassini e tutti i personaggi di Disney dipinti sui muri. Tutto è incredibilmente silenzioso e io mi gusto l'attimo fino in fondo. E' prezioso e irripetibile come ogni secondo della nostra vita, ma essendo un addio ha una suo profondità speciale che mi scava dentro e lascia un segno indelebile.

Mi avvio all'uscita, prima che qualcuno preoccupato venga a vedere che fine ho fatto, se magari mi sono nascosta dentro agli armadietti per poter restare lì per sempre.

Metto la testa dentro alla cucina, c'è una cuoca che non ho mai visto. “Volevo ringraziare tutti” dico “oggi è l'ultimo giorno per il mio bambino”. La signora mi sorride e poi continua a pulire le sue carote. Passo davanti alla sala dei lattanti dove due anni fa per la prima volta mi sono separata da mio figlio. Mi accerto che tutto sia stampato per bene nella mia mente.

Poi esco sotto il sole, varco il cancello et voilà, un'epoca è finita.

A settembre comincia un'altra avventura per il mio bambino grande, e per me un'altra storia, dove io sono un po' più vecchia.

3 commenti:

  1. Lacrime ricambiate.
    E potrei forse farti piangere un altro po' con un altro link.
    Ce lo rimpalliamo? Ma si dai, stasera va così. E' dello scorso anno.
    L'addio al nido.
    http://www.mammaimperfetta.it/2009/06/30/ciao-picasso/

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  2. Sono corsa a leggere... Grazie Silvia, te l'ho scritto anche di là a casa tua :-)
    Buonanotte, dal cuore
    B.

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  3. dopo tutti questi giorni durante i quali mi sono rifiutata di ascoltare la tv che incessantemente parlava delle ennesime educatrici crudeli di un asilo nido.... mi sono ricordata che esistono anche glia ageli.Le nostre "maeste"... tutte fantastiche mi ricordo della gioia che il mio piccolo prova ancora quando le andiamo a salutare.... di come mi hanno aiutata nell'inserimento a...si' proprio a me...perche' il problema maggiore l'ho avuto io a staccarmi da lui... gli hanno insegnato a mangiare ad andare in bagno ecc ecc ecc ... ma soprottutto gli hanno insegnato ad essere indipendente... cosa che io non riusciro' ad insegnargli mai...

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