venerdì 11 giugno 2010

CERCARE UN FIGLIO DOPO I 40

Non passa settimana che qualche magazine femminile, cartaceo o virtuale, non pubblichi un articolo sul "fenomeno in continua espansione delle donne che decidoni di fare il primo figlio dopo i quaranta bla bla bla"
Mi fanno quasi tutti arrabbiare.
Li trovo quasi tutti irritanti, per una ragione o per l'altra.
Alcuni la fanno facile e trillano gioiose banalità sulla Tale che a cinquantacinque anni aspetta 4 gemelli (evidente ovodonazione se non addirittura doppia donazione, di seme e di ovociti)
Altri la fanno solo difficile, terrorizzandoti con anomalie cromosomiche e gravidanze da incubo. Quasi tutti cianciano “sempre più donne decidono di fare un figlio dopo avere raggiunto la stabilità economica e la realizzazione personale” e, in modo neanche troppo velato, ti condannano perchè hai preferito lavorare piuttosto che fare figli. E pazienza se a nessuno verrebbe mai in mente di rinfacciare la stessa cosa a un uomo, e pazienza se in questo Paese lavorare a tempo pieno e allevare figli sono due attività quasi del tutto incompatibili.
Pochi o nessun servizio parlano con vero amore di quelle, per esempio, che hanno trovato l'uomo giusto a quarant'anni, e solo ora possono permettersi di immaginare di mettere al mondo un figlio.
O di quelle a cui è crollato il mondo addosso per la fine di una storia importante e che poi, con coraggio e fatica, si sono rifatte una vita, e adesso darebbero la mano destra per avere un figlio col loro compagno.
O di quelle che un figlio l'avrebbero anche fatto prima, MOLTO prima, ma la cicogna aveva perso l'indirizzo di casa loro. Migliaia di donne che soffrono nel corpo e nell'anima per l'infertilità, che hanno visto passare tanti treni e li hanno persi tutti, ma coraggiosamente non mollano, non si danno per vinte, continuano a correre dietro ai loro sogni con coraggio e determinazione.
Tutte queste storie non vengono bene dentro al luogo comune, sono più difficile da raccontare e complicano troppo l'articolo.
Io appartengo all'ultima categoria, quelle che hanno penato tutta la vita prima di riuscire a concepire e portare a termine una gravidanza, e su questo tema ho proprio il nervo scoperto. Ditemi anche solo per sbaglio che me lo sono voluta io, e vi salterò alla giugulare.
Questo diario esiste anche per questo: per dare voce a queste donne e alle loro storie. Per ora è solo il blog di una di loro, spero che cresca ed evolva rapidamente diventando qualcosa di più. Nell'ideale, un punto d'incontro, un centro di aiuto e supporto, una fonte di pensieri positivi e buone idee.
Ci sto lavorando su. Io ce la metto tutta, datemi ancora un po' di tempo, seguitemi e supportatemi e se lo desiderate cominciate a raccontare anche le vostre storie.
Buon fine settimana, con amore.
B.

5 commenti:

  1. Cara B.,
    finalmente, dopo giorni di ricerche on line trovo questo tuo commento. Grazie. Condivido in pieno ciò che scrivi ed appartengo a quella categoria di donne che ha trovato l'uomo giusto quando aveva già una bella età.
    Ho 41 anni e sono sposata da un anno dopo tre di convivenza. Mio marito è divorziato ed ha già tre figli grandi (20, 22, 23) con i quali vado molto d'accordo e che vivono con la loro mamma.
    Io sono nel pieno di una crisi da "orologio biologico"...non ho mai avuto desiderio di avere figli, ma ora amo talmente Francesco che sarebbe davvero bello se da tutto questo amore venisse fuori un figlio.
    Lui non è contrario, solamente mi ha chiesto di essere sicura, perchè lui l'istinto paterno l'ha già abbondantemente soddisfatto. Francesco farebbe un figlio con me solo se io lo desiderassi con tutta me stessa...
    E qui mi assalgono tutte le paure ed i sensi di colpa: sarebbe in pratica una scelta più mia che sua, lui ha 11 più di me anche se non li dimostra, soprattutto per il suo modo di vivere e di pensare, ma ciò vuol dire che il nostro bambino si ritroverebbe dei genitori anziani molto presto.
    Sono confusa e non posso parlarne con mia mamma, con mia sorella o mia suocera, perchè tutte e tre non fanno altro che ripetermi quanto sarebbe bello avere un nuovo bimbo in casa.
    A ciò si aggiunge che quando penso ad un figlio, penso solo ad una bambina...perchè l'idea di avere un figlio maschio non mi entusiasma. (mi rendo conto che quest'ultima è davvero una stupidaggine, ma magari, psicologicamente significa qualcosa...chissà).
    Sto cercano di analizzarmi in tutti i modi per capire se davvero ho questo desiderio di maternità o se è solo il ticchettio del timer della mia "scadenza ovulare" che mi manda fuori di testa.
    Scusami per lo sfogo e grazie ancora.
    R.

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    1. Solo da qualche mese ho iniziato a smettere di proteggermi perchè con il mio compagno abbiamo tacitamente deciso di accettare una eventuale gravidanza. Io l'avrei voluta prima, ma lui non era evidentemente pronto.
      Anche io faccio parte di quella categoria di donne che hanno avuto prima una meravigliosa storia d'amore troncata dal suo caro amore; un carcinoma al seno, menopausa per cinque anni, poi finalmente l'attuale compagno. Non siamo più giovanissimi: lui ha cinquanta anni, io ne compirò quaranta tre
      Oggi però parlando con mia madre mi sono sentita veramente male: mi ha detto che sono vecchia e che sarebbe alquanto inopportuno avere un figlio alla mia età. Mi ha distrutto: anche io sono nata piuttosto tartdi: lei ne aveva 39, ma pare che aver superato i quaranta, per una signora molto cattolica della sua età sia alquanto disdicevole.
      Ho iniziato a guardare internet ed ho trovato i vostri commenti. Mi sono un pò rinfrancata, nel contempo ho iniziato a pensare: se rimanessi in cinta; e se poi il bambino nascesse con un Handicap? aiuto
      La mia testa è arrivata a pensare che gli vorrei bene ovviamente, visto che l'ho voluto. Ma la disapprovazione della gente? Di mia madre? E' capace di uccedirti con l'atteggiamento, le parole, i giudizi.
      Io non ho una autostima molto alta, si sarà notato
      Ha un senso tutto ciò?

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    2. Tesoro, ha senso che tu ti voglia più bene. Che tu dia peso a ciò che desideri, pensi e sostieni tu, piuttosto che tua madre. Le risposte sono in te, nel tuo coraggio, nella vostra forza come coppia, in ciò che desideri, in ciò che sei disposta a sopportare o meno. Sii coraggiosa, sii te stessa.

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    3. Vi sto leggendo per la prima volta...coraggio, forza, speranza...Io sto iniziando purtroppo a perderli, quasi me ne vergogno. Ho lottato per il tumore di mio padre (che grazie al cielo sta bene), poi con il mio tumore al seno ed i 5 anni di menopausa chimica con tutti i suoi effetti collaterali, decisissima a non permettere alla malattia di condizionarmi la vita più dell'inevitabile, e con la speranza che anche se alla fine dei 5 anni io ne avevo 40 magari io ed il mio compagno saremmo riusciti ad avere un figlio. Dopo un anno di tenativi test positivo! Difficile non gioire e restare con i piedi per terra quando ti dicono che il battito c'è, poi dopo 3 gg. l'aborto... Mi è crollato il mondo in testa, sapevo delle alte probabilità, dei rischi di malformazioni, di tutto ciò che si deve sapere razionalmente, ma il mio cuore ha sbagliato, ha sentito che dopo anni durissimi forse ora qualcosa di bello poteva davvero succedere ed andare finalmente bene! Terribile errore, ora a quasi 43 anni, dopo un altro anno di tentativi inutili lo sconforto ha preso il sopravvento. Cerco sempre qualcosa o qualcuno a cui dare la colpa, cosa sbagliatissima dice la mia testa, ma il mio cuore.... lui ha retto tutto ma non l'aborto, quello no, e se la calma è così importante per rimanere di nuovo incinta non ce la farò di sicuro. E poi se lo perdessi di nuovo? Sto scrivendo un poema, ma altrimenti non riesco a sfogarmi, tutti mi dicono che in fondo ora sto bene, mio padre pure, ho un compagno vicino, insomma dovrei guardare a quanto di bello ho, non a quanto ho perso (mammella a parte, di quella ormai me ne sono fatta una ragione da tempo!!!!). Già, in fondo è vero,non si può avere tutto dalla vita, ma al mio cuore non riesco a spiegarlo, ogni ciclo piango per tutto il tempo, forse se non fossi rimasta incinta l'avrei affrontato meglio, avrei pensato che la chemio & company avessero fatto danni e mi sarei rassegnata, ma quell'ecografia...quel battito...Piango di nuovo, devo veramente trovarmi una brava psicologa! Perdonatemi lo sfogo!

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    4. Non devi trovarti una brava psicologa, o meglio, fallo pure se vuoi perché un sostegno fa sempre bene, ma non sei malata. E il desiderio di un figlio è la cosa più profonda e naturale che una creatura vivente possa provare, credo seconda solo all'istinto di sopravvivenza.
      Io credo in tutta onestà che tu non abbia ancora giocato tutte le tue carte. Scrivimi privatamente, se ti va. Nel frattempo, accetta il mio abbraccio più caldo e tenero, da sorella. Ho un bimbo, è vero, ma anche quattro aborti sulle spalle e credo di capirtu come una sorella.
      Ti stringo forte.

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