lunedì 20 dicembre 2010

La Sfida delle Famiglie

Le nuove famiglie, ricostituite o miste, sono una realtà sempre più diffusa nel nostro Paese, ma purtroppo non esiste ancora una norma legislativa che le regolamenti, ne tantomeno un corollario di regole e abitudini sociali a cui appellarsi.

Le nuove famiglie sono “sole” senza punti di riferimento e per la buona riuscita devono basarsi esclusivamente sul buon senso.

La famiglia ricomposta è una sfida che ha in sé grandi difficoltà (il peso del fallimento precedente, tensioni spesso irrisolte con gli ex partner, figli di primo letto, figli di secondo, figli del nuovo partner, spesso impoverimento economico) ma anche il vantaggio di essere fortemente motivata a non fallire, pronta a rimettersi in gioco, a cambiare e a costruire qualcosa di nuovo.

La forza e la scommessa delle nuove famiglie nasce dalla voglia di ricominciare, dal cambiamento e dall’abilità nel saper ascoltare e mediare le esigenze e gli affetti di tutti.

Ma partiamo dall’inizio. Avvenuta la separazione con tutto il bagaglio di dolore, rabbia e delusione si passa un periodo in cui ci si riorganizza e si raccolgono i cocci; si ritrova una certa stabilità, un nuovo equilibrio interiore e si consolidano le nuove abitudini.

I figli che nei primi tempi sono stati spettatori passivi di una rottura spesso non desiderata, cominciano finalmente ad accettare la situazione e a pensare a loro stessi, senza preoccuparsi dei genitori o di quello che gli sta succedendo.

Occorrono circa tre anni per affrontare il lutto da separazione ed essere pronti per nuovi legami affettivi. Il tempo apparentemente si accorcia se
nella fase di crisi della coppia si è già iniziato un processo distacco emotivo dal partner, ma se tutto ciò è valido per gli adulti non lo è per i figli che iniziano il loro processo di lutto dopo che i genitori si sono effettivamente separati.

Il tempo è passato e ritorna la voglia di vivere, di ricominciare e di progettare una nuova famiglia, è la fase della fantasia in cui si fantastica sul futuro e sulla famiglia che si potrebbe essere.

Ma tornando con i piedi per terra bisogna concedere del tempo ai figli e al nuovo partner per conoscersi, per “annusarsi” un po’. I figli hanno bisogno di capire che il loro posto non verrà intaccato dal nuovo partner e che nessuno sostituirà i loro genitori. Occorre del tempo anche alla coppia per cementarsi bene prima di affrontare le difficoltà della costruzione della famiglia allargata.

La fase in cui si fantastica e si progetta la nuova famiglia è entusiasmante e spaventosa al tempo stesso, ai sogni di famiglia allargate tipo “Cesaroni” si inseriscono dubbi e paure, ma la voglia di ricominciare ha la meglio…ed eccoci pronti a formare effettivamente la nuova famiglia.

Ci siamo! Ora si vive tutti insieme ma che confusione! Paura ed allegria al tempo stesso. Si devono contrattare le nuove abitudini familiari, farle confluire e adattare a quelle precedenti, ognuno tenterà di far prevalere le proprie e questo creerà inevitabilmente attriti, potrà capitare di sentirsi inadeguati e impreparati. Organizzare i tempi di vita, attribuire gli spazi della casa, i ruoli e i compiti di ognuno.

Per superare questa prima fase occorre tanta pazienza, grande capacità di ascolto e di accettazione, bisogna concedersi e concedere la possibilità di sbagliare. Per affrontare al meglio tutto ciò è bene darsi delle regole familiari: poche, chiare e ben motivate.

Pensavate che il peggio fosse passato? Non è così ora entriamo nell’occhio del ciclone. E’ il momento della crisi in cui compaiono i primi contrasti, i figli acquisiti mettono alla prova con atteggiamenti di competizione e rivalità, a volte anche tra adulti (tra genitore biologico ed acquisito). Che fare? Evitare la competizione e ritoccare e ridefinire le regole di famiglia alla luce di contrattazioni e spiegazioni.

Finalmente superati gli ostacoli iniziali si arriva alla fase della stabilità in cui i ruoli familiari sono stati assegnati, comincia farsi strada il senso di una prima identità familiare. Compare il senso del “Noi”, si fanno strada i primi ricordi, nuove abitudini familiari che consolidano la famiglia sempre di più.

Ok ci siamo, è quasi fatta…! Ora occorre un piccolo passo in più. Dentro di noi si fa sempre più evidente il distacco emotivo dalla famiglia di appartenenza e ci si impegna perché la nuova famiglia allargata sopravviva a tutti gli inevitabili assestamenti interni e non solo, anche alla curiosità, a volte un po’ incredula, degli altri.

Finalmente ci si sente una famiglia, tutto funziona più o meno bene ma soprattutto normalmente … pensate a pace e tranquillità? Sorpresa! Arriva un nuovo bambino e gli equilibri conquistati con tanta fatica vanno di nuovi riaggiustati, si ricomincia.

Nella famiglia allargata occorre impegno, pazienza e tanta capacità di accettare le diversità e le complessità dei rapporti, è una sfida avvincente, figlia del nostro tempo che ci mette continuamente alla prova con il diverso da noi.

Alessandra Grimoldi - Mediatrice Familiare e Counselor



Image: jscreationzs / FreeDigitalPhotos.net

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