mercoledì 28 luglio 2010

Tra poco è Capodanno, facciamo buoni propositi

No, non sono impazzita... Sono serissima. Per me il Capodanno non avviene il 31 dicembre, ma qualche giorno non precisato del mese di settembre. Perché è solo prima di settembre che c'è un vero stacco -le sudatissime e meritatissime ferie- , ed è solo a settembre, massimo ottobre, che tutto comincia. Iniziano le scuole di ogni ordine e grado, si cambia lavoro, ci iscrive a palestre corsi attività di ogni genere, si fanno abbonamenti a teatri cinema cineforum massaggi biblioteche programmi di auto-aiuto e chi più ne ha più ne metta. L'etere risuona di nuove idee, voglia di cambiamento, desideri che esplodono e sensazioni più o meno veritiere che sarà il momento buono, l'anno giusto, il momento fortunato in cui la ruota gira finalmente dalla parte giusta. Dimagrirò, troverò l'amore, avrò un figlio, farò la scelta giusta, qualunque essa sia. Fantastico dolce settembre.

Io avevo l'abitudine di comprare solo agende che cominciano da settembre, tipo la QuoVadis Universitaire, che ho poi tradito in tempi più recenti a causa di un colpo di fulmine per le Moleskine, tutte quante. Ma mi piaceva da morire andare a comprarmi l'agenda nuova. Cominciavo a cercarla già da luglio, perché quella che piaceva a me spariva in un batter d'occhio. Poi ci scrivevo davanti un motto, ci incollavo un ritaglio di giornale bello da vedere oppure particolarmente significativo oppure tutte e due le cose. Ci mettevo delle ore a scegliere sia il motto che la figura, perché mi pareva che quella scelta avrebbe dato la sua impronta particolare a tutto l'anno che doveva venire.

Frontespizio dell'agenda 2005-2006: una nidiata di gattini di tutti i colori. La frase che avevo scelto per l'inizio:

giovedì 22 luglio 2010

Se sei over 40, attenta alle tue ossa!

L'idea di osteoporosi viene associata alle donne anziane, ma ho dovuto mio malgrado fare una brutta scoperta: questo indebolimento delle ossa può riguardare anche donne giovani. Evitare battutacce tipo “ma tu sei vecchia” please, a 44 anni non pensavo proprio di dover iniziare a preoccuparmi anche delle mie ossa!

E invece è così. Non so ancora esattamente il perché, mi aspettano delle visite di controllo a breve, ma una MOC già effettuata non lascia adito a dubbi.
Una possibile causa potrebbe essere

martedì 20 luglio 2010

Poor Responder e sine causa, altre notizie dal meeting ESHRE

Porto alla vostra attenzione un'altra notizia che viene dall'incontro annuale dell'ESHRE (=Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia), tenutosi a Roma a fine giugno. Cito da comunicato stampa del 29/6:

I ricercatori hanno scoperto il motivo per cui alcune donne risultano sub-fertili e presentano una scarsa risposta agli ormoni stimolanti le ovaie

Roma, Italia: i ricercatori hanno scoperto che alcune donne presentano un’alterazione genetica che le rende sub-fertili e, durante la cura della fertilità, a una scarsa risposta agli ormoni per la stimolazione ovarica. La scoperta apre la strada alla possibilità di individuare le donne in questione e di personalizzare le cure della fertilità ai fini di aggirare il problema dovuto all'anomalia genetica.
In occasione della 26° assemblea annuale della Società europea di riproduzione umana ed embriologia, oggi (martedì) a Roma la dott.ssa Maria Lalioti ha riferito che lei e i suoi colleghi della Facoltà di Medicina della Yale University, New Haven (USA), hanno scoperto che alcune donne presentano un recettore ormonale anomalo sulle cellule che circondano gli ovociti (ovuli). Questo recettore anomalo compromette le funzioni dei recettori normali comunque presenti e di conseguenza le donne affette rispondono in modo peggiore all’ormone follicolostimolante (FSH), ormone somministrato alle donne durante una cura della fertilità per stimolare la produzione di più ovociti.
(…)
La scoperta da parte della dott.ssa Lalioti del meccanismo alla base della scarsa risposta al FSH di alcune giovani donne ha implicazioni importanti per le future ricerche e il trattamento delle donne in questione.
"Questo risultato è importante poiché crea un legame tra alterazione genetica e sub-fertilità. Le donne in questione hanno un ciclo mestruale normale e potrebbero presentarsi al centro di fertilità qualificandosi come pazienti affette da infertilità inspiegata prima di sottoporsi al primo ciclo di FIV, che poi rivelerebbe un difetto di stimolazione ovarica ", riferisce.
"I risultati da noi ottenuti spiegano il motivo per cui queste donne presentano una risposta minore al FSH.
Attualmente, il FSH è l'unico farmaco utilizzato per stimolare la risposta ovarica, ma quando saranno disponibili altri medicinali in grado di bypassare il recettore del FSH, potranno essere sperimentati su queste donne. Inoltre, allo stato attuale non possiamo prevedere se le donne trarrebbero benefici con dosi
più elevate di farmaci; anzi, alcuni dati preliminari forniti da altri gruppi dimostrano proprio il contrario: ossia che può essere più vantaggioso diminuire il FSH."

I gassetti sono miei, ora mi spiego meglio.
La notizia mi ha colpita molto per varie ragioni, una delle quali è che forse anch'io faccio parte della famiglia, in quanto ho sempre avuto FSH alto, ho sempre risposto male alle stimolazioni ormonali e sono stata descritta anch'io come paziente con tante cause e/o nessuna causa particolare di infertilità.
Questa scoperta è importantissima. Intanto, ovviamente, perché va a portare un po' di luce dove c'è il buio fitto delle infertilità inspiegate, dei figli che non arrivano nonostante tutto e non si sa perché, con tutto il carico di sofferenza che questo comporta.
Perché già è brutto scoprire che non si riesce a fare qualcosa che tutto il resto del mondo fa con estrema facilità; ma non sapere proprio dove sbattere la testa, perché apparentemente è tutto a posto, è ancora peggio.
Se ti dicono “Hai le tube chiuse” oppure “Gli spermatozoi sono pochi e quasi tutti morti” almeno hai un'idea di cosa puoi o non puoi fare. Ma in certi casti ti dicono che tutti e due state bene, siete perfetti e non succede niente lo stesso. Così tu continui a farti rivoltare come un calzino, ma così per scrupolo, pensando che è solo questione di sfortuna, che ti sei trovata per puro caso dalla parte sbagliata della statistica, che il prossimo mese andrà bene per forza. E poi ogni mese vedi rosso e capisci che devi metterti in tasca un'altra delusione. Va beh, torniamo a noi.

Dicevo: un po' di luce per le coppie sine causa.
E un altro calcio al castello di sabbia della infertilità di origine psicogena, alla quale per fortuna sempre meno medici preparati credono. Spiegami infatti in che modo la tua psiche può modificare quel pezzettino del tuo DNA in cui è scritto che i tuoi recettori dell'FSH capiscono roma per toma.
Vorrei che questa ed altre notizie contribuissero a cambiare definitivamente un approccio alla cura dell'infertilità che sa di stantio e bigotto, nel quale avere o non avere figli è più un fatto di destino e di volontadiddio che una malattia bastarda ed invalidante.
Perché quando si riconosce la malattia, si è fatto il passo più importante nella direzione della cura.

venerdì 16 luglio 2010

Apparenze

Non giudicate dalle apparenze, spicciolo di saggezza quotidiana, precetto del catechismo di quando eravamo piccoli, dura lezione imparata in gioventù da fidanzati tutti chiacchiere e distintivo.


Ripassiamo un attimo.

Prendiamo ad esempio Mr. Wonder (non sai chi è Mr. Wonder? Clicca qui). Il mio caro socio al 50% visto da fuori fa il bancario col capello corto. Non mette la cravatta solo perché si occupa di sistemi, database, tutela dati e altre cose troppo difficili da ricordare per il mio neurone in vacanza. Comunque, niente a che vedere con quello che fa nel suo tempo libero.

Definizione di tempo libero di Mr. Wonder: dalle 5.50 alle 6.50 di mattina e dalle 21.30 alle 22 della sera. Il resto della giornata fa -egregiamente devo dire- il padre di duenne, il padre di adolescente, il marito di rompiscatole, e ultimamente visto che stiamo ristrutturando casa fa anche l'imbianchino, l'idraulico, il facchino e il buyer. Per riposarsi va in ufficio le sue otto ore, lì fortunatamente deve solo lavorare.

Dicevo, niente a che vedere con quello che fa nel suo tempo libero. Lui pratica yoga e meditazione e studia i testi principali. Alla mattina medita, alla sera studia. Finita l'Autobiografia di uno Yogi di Paramhansa Yogananda, ha attaccato con Mircea Eliade -un mattonazzo, detto tra noi, di rara densità e peso specifico.

Parola mia che Mr. Wonder non si veste di arancione, ha i capelli cortissimi, non porta strane collane e non ha il Terzo Occhio segnato tra le sopracciglia. Ergo: non giudicate dalle apparenze, il vostro guru potrebbe trovarsi seduto alla scrivania di fronte alla vostra.

Seconda lezione: il tristone in vacanza con la mamma.

Sono i nostri vicini di tavolo in albergo. Lui ha tra i trenta e i quaranta anni, aspetto gradevole e pacifico, la mamma magra magra e pallida pallida, ultrasettantenne non proprio ben conservata, se lo cova con gli occhi e di tanto in tanto racconta le imprese del pupo da piccolo, a commento e corollario delle imprese del Cucciolo a tavola. Così su due piedi sembra una malinconia, ma una malinconia...

Per farla breve, dopo qualche chiacchiera di buon vicinato veniamo a scoprire che si trovano in vacanza proprio qui perchè lui assiste ad un festival nazionale di Cabaret, al quale l'anno scorso ha partecipato arrivando in semifinale. Scopriamo che ha cominciato come imitatore ma preferisce far ridere la gente cucendosi addosso personaggi come il medico cinese o il venditore di auto, scopriamo che è gentile e simpatico e combinazione lavora nello stesso settore di Mr. Wonder.!

Forse che il luogo comune secondo il quale il settore bancario genere “Mostri” di vite parallele è vero? In attesa di uno studio randomizzato in merito, io e Mr. Wonder ci ricordiamo nuovamente l'un l'altro di non giudicare dalle apparenze.

Terza lezione, brevemente sennò è egocentrismo: io. Mi lascio passare molto volentieri per una capra informatica in ufficio, per una serie di ragioni che non sono rilevanti qui, e nessuno immaginerebbe mai che esiste questo blog, Pure io ho una secondo vita :-) eh eh eh, e dietro la mia maschera di key account si nasconde l'anima di Nonna Papera.

Concludo con quella che per me è la Lezione di oggi.

Sto leggendo Lo Scafandro e La Farfalla, di Jean-Dominique Bauby, edizioni Ponte alle Grazie. Credo lo ricordiate tutti, è la storia di un giornalista, scrittore, editor che a seguito di un incidente vascolare resta completamente paralizzato, imprigionato dentro il suo corpo nella LIS (Locked-In Syndrome) e comunica col mondo esterno per mezzo del battito delle ciglia del suo occhio sinistro. Riporto testualmente, dal capito che si chiama “Il Vegetale”

“Sai che B. è diventato un vegetale?” diceva uno. “Certo che lo so.Un vegetale, si, un vegetale”. La parola vegetale doveva essere dolce al palato di questi àuguri perchè era stata ripetutra più volte tra due bocconi di welsh rarebit.


Quanto al tono, sottintendeva che solo un beota poteva ignorare che ormai io appartenevo più al genere delle primizie che alla compagnia degli uomini. Eravamo in tempo di pace. Non si fucilavano più i portatori di false notizie. Se volevo provare che il mio potenziale intellettuale era rimasto superiore a quello di una scorzonera, dovevo contare solo su me stesso.


Così è nata una corrispondenza collettiva che seguo di mese in mese e che mi permette di essere sempre in comunione con coloro che amo. Il mio peccato d'orgoglio ha portato i suoi frutti. A parte qualche irriducibile che mantiene un silenzio ostinato, tutti hanno capito che mi si può raggiungere nel mio scafandro (alla faccia delle apparenze, n.d.r.) anche se talvolta mi trascina verso i confini di terre inesplorate.


Ricevo lettere di grande valore. Le aprono, le spiegano e le mettono sotto i miei occhi secondo un rituale che si è stabilito col tempo e conferisce all'arrivo della posta il carattere di una cerimonia silenziosa e sacra. Leggo ogni lettera io stesso scrupolosamente. Certe non mancano di gravità. Mi parlano del senso della vita, della supremazia dell'anima, del mistero di ogni esistenza e, per un curioso fenomeno di rovesciamento delle apparenze, sono proprio coloro con i quali avevo costruito rapporti futili che incalzano con queste domande fondamentali. Ero cieco e sordo oppure è necessaria la luce di una disgrazia a rivelare un uomo nel suo vero aspetto?”

Chapeau. Nient'altro da dire per oggi.

mercoledì 14 luglio 2010

Ma la Meditazione è una cosa da tipi strani?

Come sempre comincio parlandovi di me. Non per il mio solito egocentrismo, ma solo perché mi piace parlare di cose che ho sperimentato, così sono certa di dirvi cose vere e concrete.


Sono una che ha sempre guardato avanti, che ha sempre corso e in qualche caso bruciato le tappe. Una che si metteva in mente qualche cosa, ci si attaccava coi denti come uno squalo e non mollava fino a quando non aveva divorato l'obiettivo. Una con tutte le sue belle idee bullonate in testa, suddivise in una serie di step da raggiungere.

Una lunga ed estenuante corsa insomma. Ci ha pensato poi la vita stessa, con un paio di mazzate bene assestate, a fermarmi. O meglio, farmi rallentare. O meglio, a costringermi a valutare un modo diverso di pormi. A chiedermi “Ma perché tutto questo correre e questa fatica? Dove sei arrivata? Non sei stanca?"

Non è meglio cominciare a vivere adesso?

Avevo già da anni, nella soffitta del mio cervello, ricordi di qualcosa che abbinavo alla lentezza, alla concentrazione e parimenti, anche se non mi era chiaro come, alla qualità della vita.

Ricordi di un vecchissimo libro di yoga appartenuto a mio padre che girava per casa già da un pezzo quando io ero piccola piccola -ho iniziato a leggere montagne di libri molto, molto presto.

Forse proprio perché ero piccola quel libro ha gettato un seme che è poi germogliato negli anni, trasformandosi nello studio e nella pratica dello yoga, e più recentemente nella scoperta della meditazione.

Non posso fare qui un trattato sulla meditazione. Non basterebbe tutto lo spazio del Web per parlarne a dovere, perché tanti sono i meditanti, tante sono le esperienze. Tante le filosofie e tanti i modi. Ma tutti ruotano semplicemente intorno a un comune centro: calmare la mente, e fermare il tempo.

Cosa fa sostanzialmente colui che medita?

Siede in posizione rilassata, ma non sdraiata, perché il meditante non dorme: al contrario, è desto fino al profondo del proprio essere.

Porta la propria attenzione al corpo ed al respiro, oppure a una frase che ripete, un mantra: rilassa in un rilassamento vigile ogni muscolo contratto, e ascolta la respirazione senza forzarne il ritmo, nel suo andare-fare pausa-ritornare.

E, questo è il nocciolo della questione, porta costantemente la mente al presente. Se la mente corre, scappa e divaga, con tenacia e tenerezza ancora e ancora la riporta al presente. Liberandola così dalla schiavitù del passato coi suoi ricordi penosi e del futuro che non sarà quasi mai come lo abbiamo immaginato.

Il presente, solo questo abbiamo ed è così che la meditazione rivoluziona la nostra vita.

Stare qui ed ora è il regalo più grande che possiamo fare a noi stessi e ai nostri cari; perché se riusciamo a stare qui e ora, saremo pronti a dare il massimo anche a loro (ed ecco come la meditazione può aiutare le mamme... soprattutto le mamme superstressate da doppi e tripli lavori, tipo me e te per intenderci)

Così, per farla breve, ho iniziato a meditare con costanza, ogni giorno. Ho comprato dei libri, ho fatto qualche corso, sono stata anche in un posto meraviglioso perso tra le colline umbre dove solo guardare il sole sorgere diventava meditazione, se non preghiera.

Non sono altrettanto costante in questo periodo, lavoro a tempo pieno, faccio la mamma, seguo il blog, ristrutturiamo casa districandoci tra una serie di difficoltà che sembrano un videogame con continui upgrade! Resterebbe la notte ma se voglio dormire almeno sei ore non posso anticipare ulteriormente la sveglia.

Però ogni volta che nel corso della giornata la sorte mi regala un attimo di quiete, cerco di pensare al mio respiro e di tornare qui e ora. So che solo così sto davvero bene, dando il giusto posto ad ogni cosa, a me stessa per prima. Piccola piccola in un universo infinito, grande come il cuore che scopro di avere quando mi fermo ad ascoltarlo. Sono una tipa strana? Non lo so. Io credo che insegnerei meditazione nelle scuole, ai ragazzi. Credo che in qualche parte del mondo si faccia, se riesco a ricordarmi dove tornerò a parlarvene. Intanto, se ho solleticato la vostra curiosità, potreste magari cominciare con un paio di librini semplici semplici, quelli che sono capitati in mano a me per esempio (n.b. non faccio pubblicità a nessuno, andateveli a prendere in biblioteca :-) 

Vi si spalancherà un mondo, una miriade di sentieri tra i quali io prediligo quello della tradizione buddhista, ma ognuno scelga quello che sente più vicino.

Meditate gente, meditate...



lunedì 12 luglio 2010

Cercounbimbo.net, se non ci fossi bisognerebbe inventarti

Dividiamo per un attimo le donne in due categorie: ci sono quelle che decidono di avere un figlio e zac ci restano, e Quelle Che No. Queste ultime si potrebbero dividere in altre infinite sottocategorie più o meno dolorose, tra cui Quelle Che Mai, ma per adesso non pensiamoci, volevo solo arrivare a dirvi questo: tutte Quelle Che No” non possono perdersi Cercounbimbo.net, CUB per gli amici, ovvero il miglior forum italiano dedicato all'infertilità e alla procreazione assistita.

Governato con pugno di ferro da Fede The President e dallo Staff, il sito è in assoluto il numero 1 per la quantità e la qualità di informazioni che offre, ma soprattutto a mio parere per l'organizzazione perfetta e l'assoluta reperibilità di di tutti i materiali disponibili.
Non è certo l'unico sito italiano a offrire supporto e informazioni alle coppie che cercano un figlio, ma provate un po' a fare una ricerca su un qualsiasi argomento in un qualunque altro sito. Scrivete un termine nel motore di ricerca di CUB e fate click: in un attimo vi si apre un numero ragionevole di topic dal titolo chiarissimo che si occupano del vostro argomento da differenti punti di vista. Scegliete quello che fa per voi, e trovate una serie di interventi mai ripetitivi (i doppioni vengono cancellati senza pietà), in ordine cronologico, dove il vostro tema viene sviscerato anche con l'aiuto di esperti -non gente che passa e va, ma professionisti che sono lì da anni e offrono gratuitamente risposte che altri medici vi farebbero pagare centinaia di euro.

Provate imvece a fare la stessa ricerca in altri siti: a parte la pletora di topic titolati “AIUTOOOOOOOOO”, “Ehi ke cosa ne pensate” e similari, dove non si capisce di che accidente si stia parlando, trovate vecchiume, topic senza risposta, topic incomprensibili, il tutto ripetuto decine di volte per cui se volete trovare qualcosa che serva a voi avete due alternative: o vi mettete a leggere tutto con tanta pazienza (io al terzo AIUTOOOO di solito mi sono già stufata) oppure entrate in CUB e in un attimo trovate quello che vi serve.

Questa efficacia ed efficienza sono ottenute grazie al duro lavoro dello Staff (Fede in testa), un gruppo di persone che mettono a disposizione gratuitamente il proprio tempo per mantenere, ripulire ed aggiornare meticolosamente tutto il materiale che transita sul sito, secondo una serie di regole che possono apparire a prima vista rigide e qualche volta antipatiche, ma senza le quali non sarebbe assolutamente possibile raggiungere i livelli di fruibilità, ordine e chiarezza in cui CUB primeggia nel confusionario mare di Internet.

Questo per quanto riguarda le informazioni. Ma va detto che la reperibilità delle informazioni è la base di tutto, perché, anche per quanto riguarda il supporto psicologico, essere trovati e letti da qualcuno è la base di tutto. Postare a caso in CUB non è consentito, ma seguendo poche precise regole c'è tutta una comunità (che tra breve raggiungerà i 20.000 utenti) in grado di leggere un grido d'aiuto e offrire supporto, condivisione, sostegno, con un calore e una competenza più unici che rari, ad ogni donna che soffre per l'assenza o la perdita di un bimbo.

In Cercounbimbo.net una donna vittima dell'infertilità trova il sostegno di migliaia di altre donne che vivono lo stesso problema e che purtroppo difficilmente “fuori” trovano la stessa comprensione e la stessa partecipazione. Anzi, “fuori” è molto più facile trovare chi ti sbatte in faccia la propria gravidanza programmata, i tre pargoli nati uno in fila all'altro, le feste di Natale coi bimbi e voi due invece da soli.

“Fuori” si trovano i commenti ignoranti di chi pensa che la procreazione assistita sia per fare un figlio con gli occhi azzurri, quelli che ti raccontano orgogliosamente che il giorno del referendum sulla legge 40 sono andati al mare, e i consigli idioti tra cui troneggia sovrano il mai dimenticato Rilassati E Ce La Farai, che meriterebbe un articolo a parte per essere commentato nel pieno splendore della sua scientificamente provata stupidità.

Quando non puoi rispondere come vorresti a chi ti elargisce tali perle di saggezza -ma che molto spesso lo fa con l'intento di essere utile, sigh- in Cercounbimbo.net hai la possibilità di gridare al mondo quanto stai male, con la certezza di trovare sempre il conforto di una sorella che soffre per la stessa ragione. E se per un'ora o un giorno all'infertilità non ci vuoi proprio pensare, c'è una simpatica sezione Facciamo due Chiacchiere dove si parla di tutto e di più (e ci si sganascia pure dalle risate, ve lo garantisco) ma NON si parla di bambini, almeno lì santoddio!

Non va dimenticata l'aggiornatissima Enciclopedia e l'associazione Cercounbimbo che opera in modo attivo per tutelare la salute ed i diritti dei pazienti infertili.

Insomma penso che qualunque donna stia cercando suo figlio, anche con dei semplici tentativi mirati, non possa non fare un giretto su CUB senza trovare qualcosa che possa esserle utile.

Poi capita che ci è passato per un momento ci resti degli anni, anche dopo che i figli sono nati, solo per amore e infinita riconoscenza. Ma questa è un'altra storia.

domenica 11 luglio 2010

Dal convegno ESHRE: ovuli congelati "buoni" come quelli freschi

Da un comunicato stampa dell'ESHRE – Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia-datato 30 giugno:

Da una sperimentazione randomizzata emerge che le percentuali di gravidanza evolutiva ottenute da ovuli vetrificati sono altrettanto valide di quelle ottenute da ovuli freschi

Roma, Italia: gli embrioni ottenuti da ovociti (ovuli) crioconservati con il metodo della vetrificazione
hanno le stesse probabilità di indurre una gravidanza evolutiva degli ovociti freschi; ecco quanto è emerso oggi dalla 26° assemblea annuale della Società europea di riproduzione umana ed embriologia.
La dott.ssa Ana Cobo, direttrice dell’Unità di criobiologia dell'Institut Universitari – IVI Valencia, di Valencia, in Spagna, ha riferito ai delegati che i risultati della sua équipe di ricerca renderanno la donazione di ovuli più facile e anche più sicura per il futuro.

Gli scienziati hanno condotto uno studio clinico randomizzato che ha coinvolto 600 riceventi di ovociti appena prelevati oppure conservati con il metodo della vetrificazione, in cui gli ovociti vengono congelati rapidamente dopo l’idroestrazione, evitando così la formazione di ghiaccio. Dall’analisi dei risultati ottenuti è emerso che la percentuale di gravidanza evolutiva nelle donne che avevano ricevuto ovociti vetrificati è stata pari al 43,7% rispetto al 41,7% conseguito nel gruppo di riceventi gli ovociti freschi. La percentuale di embrioni di alta qualità era simile nei due gruppi, e inoltre non vi era alcuna differenza di età o di altre caratteristiche demografiche e di incidenza del fattore di infertilità maschile.
(…)
I ricercatori affermano che in futuro i risultati ottenuti avranno un effetto significativo sulla pratica
dell’egg banking. "Numerose pazienti potranno beneficiarne", sostiene la dott.ssa Cobo. "Ad esempio, vi
saranno pazienti oncologiche in grado di preservare la propria fertilità prima di sottoporsi a un trattamento che le potrebbe rendere sterili, pazienti che sarebbero a rischio di iperstimolazione ovarica, e altre per cui un campione di sperma non è immediatamente disponibile."

Due parole di spiegazione per chi -beato lui o lei!- non mastica di riproduzione assistita.

Quando si applicano tecniche di fecondazione extracorporea, detto grossolanamente fecondazione in provetta, ad esempio per superare un problema di tube chiuse o scarsa mobilità degli spermatozoi, può diventare necessario conservare i gameti, ovvero gli spermatozoi e gli ovuli. Mentre è possibile congelare lo sperma senza che subisca danni, e mantenendone la capacità di fecondazione, il congelamento di ovociti è molto più complicato a causa dell'alta quantità di acqua contenuta nella cellula uovo, il che fa sì che si danneggi durante lo scongelamento. Per capirci, provate a congelare una zucchina fresca e vedete come si riduce quando la riportate a temperatura ambiente.

Questo problema si supera con un procedimento che si chiama vitrificazione ma fino ad ora non si avevano dati oggettivi su “come funzionassero”gli ovociti scongelati dopo essere stati sottoposti a questa tecnica. La Cobo ci comunica che esistono finalmente dati attendibili, molto positivi, sulla capacità degli ovuli vitrificati di dare inizio a una gravidanza evolutiva (=che continua possibilmente fino alla nascita di un bimbo sano).

Devo fare la solita triste considerazione su come i giornalisti usano queste notizie.

La Cobo, da medico e scienziato, illustra i grandi vantaggi che l'applicazione di questa tecnica potrà portare a molte donne con gravi problemi di salute che potranno così diventare madri; in giro per la Rete invece, come al solito, l'accento si pone sul fatto che così le donne potranno conservare i propri ovociti per rimandare la gravidanza e dedicarsi alla carriera.

Lasciatemelo dire, anche se non è elegante: MA CHE PALLE!!!!

sabato 10 luglio 2010

Vacanze

Sono la più sfigata delle mamme del Web :-)


Quelle vere, le mommyblogger serie, in questo periodo salutano, vanno in vacanza e non si portano nemmeno il notebook, tanto hanno prodotto durante l'anno.

Io invece faccio ridere: mi sono portata il notebook e poi, siccome non sono comoda a scrivere sulla tastiera piccola, anche tastiera, mouse, hub, hard disk esterno, quaderno grande Moleskine per appuntare le idee, tre chiavi USB, un lettore Mp3, due cellulari e mi pare basti così.

E faccio ancora più ridere perché, esattamente come a casa, per scrivere devo aspettare che il Cucciolo dorma e che nessun altro abbia niente da reclamare.

Insomma sono una vampira, che va pure di moda adesso: opero con il favore delle tenebre.

Ed è anche bello che io riesca a scrivere di notte! Qui almeno il cucciolo si sfinisce in spiaggia tutto il giorno; oggi addirittura per non perdere una meravigliosa giornata di mare ha saltato il riposino. Di giorno boia chi molla, ma almeno la sera dopo il canonico giro sulle giostrine del lungomare ( 5 euro ogni sera, il nostro mutuo aggiuntivo) cade addormentato stecchito. Santa spiaggia: a casa a volte ci mette un'ora e mezza per addormentarsi, il criminale. Ci addormentiamo prima io e suo padre mentre leggiamo il Re Leone a lui.

Chi lo avrebbe mai detto? 5 anni fa, single, le mie vacanze erano tutte barca a vela e perizoma. La riviera romagnola, roba da sfigati e neanche nominarla: quando ci accontentiamo è Sardegna, arcipelago della Maddalena. Mojito al tramonto e balli in tolda al chiaro di luna.

Adesso l'odore di fritto e il vociare delle bancarelle salgono su fino al balconcino della camera al primo piano, vista mare ma non fronte mare, troppo costosa. Hotel carino ma nel budget, abbiamo comprato casa e non abbiamo più nemmeno le famose pezze là dove non batte il sole. Riviera romagnola, dove c'è tutto per i bambini -incluse le famigerate giostre vampire, pure loro operano dal calare del sole in poi!- il pediatra a portata di mano e le farmacie sempre aperte, anche se da casa mi sono portata l'impossibile quest'anno. Prezzi decenti, pensione completa, così non dobbiamo pensare a niente se non -poco poco eh?- correre dietro tutto il giorno al duenne scatenato.

Oggi finito il turno di papà ho cominciato io e ho pensato bene di coinvolgerlo in un castello di sabbia da almeno quattro torri. La mia vena creativo-architettonica ha cominciato a gonfiarsi d'orgoglio come non succedeva da almeno quattro decenni, ma il Lider Maximo l'ha stroncata subito: armato di innaffiatoio, mi ha alluvionato almeno otto torri che io mi ostinavo a ricostruire dove l'inondazione le appiattiva. Manco il castello di sabbia è permesso, accidenti.

Confesso. A parte la frustrazione della vena architettonica, mi sono divertita una cifra.

Non è per niente un bel periodo. Niente di grave, niente di tragico, ma nemmeno niente che vada a gonfie vele o che almeno vada avanti da solo senza calci nel sedere. Tanta fatica, quasi disumana a tratti, pochi risultati, ingiustizie palesi, qualche problema di salute a ricordarmi che, incredibile ma vero, perfino io (che ero senza ombra di dubbio immortale fino a cinque minuti fa) sto in realtà invecchiando. Un po' di depressione da fine capitolo, da punto e nemmeno a capo, punto e basta con tante cose che ormai sono andate così e non c'è più niente da fare.

Qualche momento in cui pensi che tanta fatica non può avere senso, e che magari una mattina una scoreggina solare cancella la Terra e tutto ciò che contiene, incluse le cartelle esattoriali e i capi rompiscatole, ma tanto poi non sei più lì a goderne i vantaggi.

Un po' di depressione da stanchezza acuta, quando pensi che devi stare su per forza perché hai messo al mondo un figlio, se no sai quanti bei vaffa esistenziali che volerebbero nell'attesa indolente di tempi migliori.

Invece poi tirando su palettate di sabbia bagnata ti scopri a sorridere da sola e a discutere con 13 kg di pelle e ossa del perché quella torre debba stare su invece di venire inondata; pensi che magari nell'ultimo periodo la stanchezza ti ha fatto smarrire il senso delle cose, ma che davanti a un castello di sabbia chi se ne frega del senso delle cose (e giù un'altra palettata). Pulisci uno schizzo di sabbia sul naso del tiranno duenne, e pensi che se niente ha senso allora tutto ha senso, e questo castello di sabbia è il centro dell'universo e un'unica stella ci danza intorno col secchiello in mano.

venerdì 9 luglio 2010

Ma perché poi, MammeOver40.it?

Ma io mi domando e dico: ma con la miriade di blog, siti, forum e wiki e spazio in rete dedicato alla maternità in tutte le forme e salse (mamme felici, mamme oggi, mamme domani, mamme per passione, felicemente mamme, mamme di corsa, mamme a piedi, mamme per sbaglio, mamme di più, qui mamme, mamme online, mamme offline e potrei continuare ancora per tante righe...), io mi domando -e se me lo domando io immagino voi:


Ma c'era proprio bisogno di un Mammeover40.it?

Me lo chiedo anche e soprattutto in giornate tipo questa, in cui ho atteso per tutto il giorno di potermela svignare quatta quatta per mettermi a scrivere, ma non ho avuto libera uscita fino a quando il mio duenne Lider Maximo si è finalmente addormentato, e posso mettermi a scrivere solo ora con la palpebra cadente e un sacco di perchè nascosti tra le rughe e gli sbadigli.

Boh, a giudicare da quel che si trova in rete, un posto riservato solo a noi ci voleva, secondo me. Momentaneamente riservato solo a me, perchè non è che scriviate proprio numerose eh? Ma io sono fiduciosa, non demordo e aspetto. Prima o poi ve ne accorgerete che qui potete raccontarvi perchè sarete certamente capite. Io aspetto con l'indole di somaro che mi contraddistingue, testa bassa e pedalare e non mollare mai, non per principio ma perchè non ne sono capace.

Comunque: fate l'esperimento che ho fatto io e digitate, ad esempio, mamme over 40 su Google. Troverete articoli sulle mamme VIP del momento, consigli medici (“Tranquille, non siete troppo decrepite per una gravidanza”), consigli di trucco, consigli non richiesti (madre neanche trentenne: “Ma voi cosa ne pensate di quelle che fanno i figli a 40 anni? Secondo me è egoismo”) ma soprattutto tante invocazioni stile Particella di Sodio: Ma ci sono solo io? Con annesso tentativo di lista di mamme attempate, abbandonata nel cyberspazio nel giro di pochi giorni.

No, non ci sei solo tu... Anzi. Siamo tante e siamo pure in crescita. Siamo anche di moda perché ogni due per tre esce un articolo su di noi -scritto da uomini o da donne più giovani o da donne che hanno avuto figli all'età “giusta” e che iniziano tutti con: “Sempre più donne posticipano la maternità per potersi dedicare alla carriera ecc. ecc. ecc.”. Ma basta! Ma quanto siete prevedibili!

Siamo tante e l'unico problema è che non abbiamo (ancora) un punto di incontro nella Rete, un luogo tutto nostro. Un posto dove essere Noi. Perché diverse lo siamo, è inutile negarlo.

Siamo chilometrate. Abbiamo fatto tanta strada. Conosciamo le buche, gli incidenti, i cambi di percorso e le soste obbligate. Ormai abbiamo il navigatore e procediamo sicure anche nella notte; ci dicono che siamo indistruttibili ma è solo che abbiamo capito che piangerci addosso non serve a niente.

Siamo al secondo o al terzo giro, forse abbiamo già figli ma il figlio dei quarant'anni è quello che ci ha trasformate: siamo degli schiacciasassi col cuore di burro. Siamo semi-madri di figli che non abbiamo partorito noi, e abbiamo pure imparato a metterci in tasca i sentimenti e lasciarli lì perchè è sconveniente tirarli fuori. Ma siamo madri da sempre nei sogni, madri che non chiedevano che di inciampare nel fagotto abbandonato nel cassonetto, nel figlio rifiutato da un'altra, nel figlio sbagliato purché figlio: perché tutto il resto è secondario.

Abbiamo più che un lavoro, ormai abbiamo una professione qualsiasi cosa facciamo. Non ci spaventa la rata del mutuo, ma ci terrorizza pensare al mondo che lasceremo al nostro ultimo nato, che molte volte è anche il primo.

Non importa da dove veniamo e come, ci siamo guadagnate la maternità con le unghie e coi denti; abbiamo capito che non è un dovere, è un dono, un privilegio, una fortuna incomparabile. Tanto che non ce ne frega niente se ci dicono che ci siamo annullate per questo figlio, perché è esattamente quello che volevamo. Adesso. Campiamo senza parrucchiere e senza “spazio per noi” perchè è una parola che ci fa ridere, la nostra vita è nostra da tempo e lo “spazio per noi” è la nostra vita tutta intera.

Non cinguettiamo né trilliamo con la boccuccia a cuore le novità dei nostri tesorucci, non abbiamo tempo per le crocette sui bavaglini -anche se ci piacerebbe tanto!

Siamo mamme di cuoio, mamme atterrite dall'enormità dell'amore, perchè più sei consapevole e più ti spaventi, non c'è niente da fare. E a quarant'anni suonati, se non sei consapevole non stai leggendo questo articolo.

Personalmente aggiungo solo che sono stufa di forum di mamme dove i figli arrivano nel mese stabilito così non si deve ricomprare il corredino. Sarà invidia, ma sono stufa di posti così. Voglio il mio posto, voglio poter parlare con donne come me della mia maternità particolare, dei miei sogni infranti, della gioia sconfinata che è ignota a quelle che hanno deciso e tac sono rimaste incinte.

Insomma, alla fin fine è il Vostro blog, ma è anche il mio... :-)

Non reggo più la testa, 'notte

Blanche

mercoledì 7 luglio 2010

Gli esami della Fertilità: per Lei


Riepiloghiamo velocemente quello che si diceva nei due articoli precedenti:


Posto che dopo i 40 anni il tempo è oro e non va sprecato per nessuna ragione, se si cerca un figlio è conveniente accertare subito che sussistano le tre condizioni per un concepimento naturale ovvero:

· Che esistano ovuli e spermatozoi di buona qualità
· Che possano incontrarsi
· Che il prodotto del loro incontro, l’ovulo fecondato (che prende diversi nomi a seconda dello stadio del suo sviluppo) possa annidarsi nell’utero per dare inizio a una gravidanza.

Per quanto riguarda Lui, abbiamo parlato dello spermiogramma e dato qualche consiglio pratico per l’esecuzione di questo esame che, mentre non è assolutamente fastidioso dal punto di vista fisico, può generare qualche piccolo problema a livello psicologico.

Vediamo ora cosa accade sul versante femminile.

Gli esami di base per Lei sono un po’ più impegnativi. L’uomo ha i genitali all’esterno, la donna li ha interni, quindi niente da fare: qualche volta ce la caveremo con delle ecografie, ma molto spesso i test saranno invasivi. Ci saranno medici che non ve li consiglieranno perché sono “invasivi” (ma bisogna vedere in che misura!) oppure sarà la fifa a bloccarvi.

Si tratta comunque di esami indispensabili, e a mio parere urgenti e obbligatori dopo la quarantina: bisogna mettersi il cuore in pace e procedere con determinazione. Non farlo può costare caro in termini esistenziali, e io ne sono una testimonianza vivente.

Una quindicina di anni fa, una dottoressa piuttosto interventista mi propose di eseguire un’isterosalpingografia perché dopo qualche mese di rapporti liberi non ero ancora rimasta incinta. All’epoca avevo meno di trent’anni, ero molto più schiacciasassi di adesso, meno preparata e più presuntuosa, e la vita non mi aveva ancora lasciato i segni che porto adesso.
Rifiutai sdegnosamente e la tacciai di essere incompetente ed esagerata, perché avevo letto qualcosa non ricordo nemmeno più dove, ma più di tutto perché avevo fifa, punto. Cambiai addirittura ginecologa senza dirle niente, e non ne sono fiera.
Mio figlio è stato concepito il giorno dell’isterosalpingografia... che ho poi avuto la sensatezza di fare due anni e mezzo fa. Di mia iniziativa, addirittura.
Mi chiedo che percorso avrebbe avuto la mia vita se avessi dato retta a quella dottoressa, che fu la prima ad intuire che probabilmente avevo qualche problemino di fertilità.

Oggi sono felice e mi va bene che sia andata così, ma tra quella sdegnosa decisione e oggi sono passati quindici anni di dolore. E qui taccio, per pudore e perché ho scoperto che la frase“Solo chi ci è passato può capire” non è un luogo comune, è una semplice verità.
Ma torniamo a noi, e andiamo al sodo visto che ho speso fin troppe righe per i miei ricordi.

Per verificare l’esistenza dei tre fattori necessari al concepimento, la parte femminile dovrà effettuare:


  • I dosaggi ormonali di estradiolo, LH, FSH e Progesterone.
Servono a verificare se la donna ovula ancora, se la riserva ovarica è buona, se il progesterone è sufficiente all’avvio di una gravidanza.
Un’accortezza: i dosaggi ormonali si effettuano il terzo giorno del ciclo (e fin qui va benissimo), poi devono essere ripetuti e molti ginecologi prescrivono di rifarli il 21° giorno del ciclo. Questo invece non va bene!
Devono essere rifatti ad ovulazione avvenuta e dopo alcuni giorni dall’ovulazione: e se voi putacaso il 21° giorno non avete ancora ovulato? Evenienza per niente remota, visto che le donne che hanno il ciclo sempre di 28 giorni e ovulano sempre il 14° esistono solo nei libri di testo?
Il modo corretto di prescrivere gli esami è: 7-8 giorni dopo l’ovulazione accertata. Il che implica che dovrete monitorare l’ovulazione, e il vostro gine deve spiegarvi come farlo oppure segurvi ecograficamente.


  • Un esame endoscopico di tube e utero.
Vi sono diverse possibilità: l’isterosalpingografia, che a me ha portato tanta fortuna, non è nemmeno l'esame più attendibile ed attuale.

Sarebbe complicato qui entrare nel dettaglio di tutte le possibilità; vi rimando a queste pagine, dove trovate tutte le info che servono e anche di più.
Io qui non voglio riscrivere una meravigliosa enciclopedia che già esiste: mi interessa parlare di percorsi, di scelte, e di aiutarvi a fare quelle vincenti, quelle che vi porteranno vostro figlio tra le braccia.

L’essenziale, per me, nel parlarvi degli esami più importanti, è che alla fine abbiate notizie certe -per quel che può significare la certezza in medicina- sul funzionamento di base del vostro apparato riproduttivo, per mettervi in grado di fare scelte consapevoli su come muovervi.

Non mi stancherò mai di ripetere che per una aspirante mamma over 40 le informazioni giuste al momento giusto possono valere una svolta esistenziale.

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